Con l’interrogazione di ieri sera abbiamo voluto portare all’attenzione del Consiglio il tema della Riserva di Sartirana, uno dei patrimoni naturalistici più importanti della nostra città, che nell’ultimo biennio non è certamente stato in cima ai pensieri di questa Amministrazione.
Le condizioni in cui versano le acque del lago sono purtroppo note a tutti: con concentrazioni di fosforo e azoto molto elevate (270µg/L le concentrazioni di fosforo e 0,9µg/l quelle di azoto ammoniacale, rilevati all’ultimo campionamento disponibile del dicembre 2014) e concentrazioni di ossigeno assai scarse (5,2 mg/l, al dicembre 2014) il lago versa oggi in un pericoloso stato di eutrofizzazione, tanto che in Commissione è stato definito alla stregua un “malato terminale”.
Per strappare il lago dalla triste sorte cui sembrano essere destinati i laghi morenici (quella di estinguersi e divenire delle torbiere) spetta dunque all’ente gestore -ovvero al Comune di Merate- prendere quelle decisioni che consentirebbero di “allungare la vita” a questo malato.
D’altro canto “la ricetta” la abbiamo già ed è ben dettagliata nel Piano di Gestione redatto nel 2010, che indica in 45 schede-intervento quali devono essere le azioni da mettere in atto per la salvaguardia del bacino lacustre.
Tra le azioni previste vi sono -a titolo esemplificativo- gli interventi sul collettore fognario interlacuale, che consentirebbe di ridurre i carichi esterni e la concentrazione di nutrienti, l’asportazione dello strato di sedimenti al fine di ridurre il carico trofico del bacino, il controllo dell’espansione del canneto nei canali esistenti e la creazione di nuovi canali per favorire la circolazione delle acque, la sistemazione dello stramazzo, che renderebbe possibile misurazioni di portata sull’emissario.
Come detto, però, in questi anni la Riserva non è stata certamente in cima ai pensieri di questa Amministrazione. Prova ne è che a bilancio siano stati stanziati solo 14.000€, appena sufficienti per l’ordinaria manutenzione; che il Consiglio di Gestione sia stato convocato un’unica volta nell’ultimo biennio; che non sia mai stato nominato un Comitato Tecnico-Scientifico (nonostante il Regolamento della Riserva lo preveda) e che il PIano di Gestione sia ad oggi in larga misura disatteso.
Ci auguriamo che nel prossimo futuro le cose possano cambiare e che la nostra interrogazione abbia contribuito a “smuovere le acque”.
Nelle ultime settimane, il Comune ha infatti richiesto all’ARPA i dati relativi ai parametri chimico-fisici dell’acqua del lago, è stato redatto un progetto preliminare per la creazione di nuovi canali (che ci auguriamo venga poi finanziato) ed è stato eseguito un primo monitoraggio dello stato di attuazione degli interventi previsti nel Piano di Gestione.
L’auspicio è che l’Amministrazione possa ora proseguire su questa strada, garantendo copertura finanziaria ai progetti di riqualificazione necessari, anche mediante candidatura di progetti su bandi europei. Se così fosse, garantiremmo la nostra piena collaborazione attorno ad un tema che sta a cuore a tutti, indipendentemente dal colore politico.
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